venerdì 15 gennaio 2021

La forza è nell'amore

 Siamo in Grecia, nel 378 a.C. Sparta ha vinto la guerra del Peloponneso e ha instaurato dei governi oligarchici filo spartani per tutta la Grecia. I regimi tirannici dei governanti portano presto alla ribellione delle comunità sottomesse. Queste si riuniscono sotto la guida di Tebe: nasce la Lega tebana. 

Nel 375 a.C. l'esercito spartano e quello tebano si scontrano a Tegira. 300 opliti tebani contro 1800 opliti spartani (cifra secondo Polibio). La vittoria sembra certa per i lacedemoni, ma lo scontro volge inaspettatamente a loro sfavore. Gli avversari combattono come furie e adottano una strategia mai vista, lo schieramento obliquo. Alla fine sono proprio gli spartani a lasciare il campo da sconfitti. Il battaglione sacro ha vinto!


Ma chi sono gli uomini che lo compongono? Sono 150 coppie di amanti; l'idea che è alla base è che si combatte con più determinazione e ferocia se si vuole difendere chi si ama. Inoltre Plutarco, in "La vita di Pelopida", scrive: 
"quando il pericolo incombe, gli uomini appartenenti alla stessa tribù o alla stessa famiglia tengono in minimo conto la vita dei propri simili; ma un gruppo che si è consolidato con l'amicizia radicata nell'amore non si scioglie mai ed è invincibile, poiché gli amanti, per paura di apparire meschini agli occhi dei propri amanti, e gli amanti per lo stesso motivo, affronteranno volentieri il pericolo per soccorrersi a vicenda". 

Nel 371 a.C. a Leuttra si scontrano di nuovo l'esercito spartano, guidato dal re Cleombroto, e quello tebano, al comando di Pelopida ed Epaminonda. I tebani hanno la meglio sui lacedemoni, il re Cleombroto muore e finisce il predominio di Sparta in Grecia. Inizia l'egemonia tebana.

Per 30 anni Tebe è la protagonista in Grecia, ma a Nord, in Macedonia, Filippo II sta radunando un esercito formidabile. Nel 338 a.C., nella battaglia di Cheronea, i tebani sono sconfitti dagli opliti macendoni. Il battaglione sacro rifiuta di arrendersi e continua a combattere fino all'ultimo uomo.

Filippo II fece seppellire in una fossa comune i soldati del battaglione sacro, poi fece erigere un monumento a forma di leone a testimonianza del coraggio di quegli uomini.

Alla fine del XIX secolo venne ritrovata, vicino al leone, una grande sepoltura comune di 254 corpi disposti in sei file regolari.  

Monumento al battaglione sacro, Cheronea


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