Siamo in Grecia, nel 378 a.C. Sparta ha vinto la guerra del Peloponneso e ha instaurato dei governi oligarchici filo spartani per tutta la Grecia. I regimi tirannici dei governanti portano presto alla ribellione delle comunità sottomesse. Queste si riuniscono sotto la guida di Tebe: nasce la Lega tebana.
Nel 375 a.C. l'esercito spartano e quello tebano si scontrano a Tegira. 300 opliti tebani contro 1800 opliti spartani (cifra secondo Polibio). La vittoria sembra certa per i lacedemoni, ma lo scontro volge inaspettatamente a loro sfavore. Gli avversari combattono come furie e adottano una strategia mai vista, lo schieramento obliquo. Alla fine sono proprio gli spartani a lasciare il campo da sconfitti. Il battaglione sacro ha vinto!
Nel 371 a.C. a Leuttra si scontrano di nuovo l'esercito spartano, guidato dal re Cleombroto, e quello tebano, al comando di Pelopida ed Epaminonda. I tebani hanno la meglio sui lacedemoni, il re Cleombroto muore e finisce il predominio di Sparta in Grecia. Inizia l'egemonia tebana.
Per 30 anni Tebe è la protagonista in Grecia, ma a Nord, in Macedonia, Filippo II sta radunando un esercito formidabile. Nel 338 a.C., nella battaglia di Cheronea, i tebani sono sconfitti dagli opliti macendoni. Il battaglione sacro rifiuta di arrendersi e continua a combattere fino all'ultimo uomo.
Filippo II fece seppellire in una fossa comune i soldati del battaglione sacro, poi fece erigere un monumento a forma di leone a testimonianza del coraggio di quegli uomini.
Alla fine del XIX secolo venne ritrovata, vicino al leone, una grande sepoltura comune di 254 corpi disposti in sei file regolari.
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Monumento al battaglione sacro, Cheronea |
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