Viviamo in una società dove è normale avere quattordici anni e ubriacarsi con i superalcolici, dove se segui le regole sei un coglione, dove se aggiri le regole sei un grande e hai capito tutto della vita, dove è più importante comprarsi un Iphone piuttosto che abbracciare i genitori, dove, al tavolo, ci si intrattiene con il telefono piuttosto che parlare con gli altri, dove è più importante avere molti soldi piuttosto che molta cultura, dove se non sei alla moda non sei nessuno, dove essere alternativi è diventato conformismo, dove si accettano look orribili piuttosto che dirgli che fanno schifo alla merda, dove è più importante avere delle spinte piuttosto che avere il merito, dove ci si arrabbia per qualsiasi cosa perdendo di vita i problemi più importanti, dove si abbaia come i cani ma alla fine non si morde, dove è normale fare un lavoro che si detesti per poter tirare a campare, dove è normale soffrire cento giorni per viverne uno degno di essere vissuto, dove se non sei depilato sei insicuro, dove l'integrazione non avviene nemmeno tra coetanei di una stessa etnia, dove se non sai nulla di sport non hai di che parlare, dove ti invitano a realizzare i tuoi sogni ma alla "fine che lavoro concreto fai", dove il lavoro è una benedizione e chi cell'ha è un bastardo raccomandato, dove si odia la polizia e poi ci si lamenta della criminalità, dove gli spalti degli stadi assomigliano a dei campi di battaglia, dove aiutare i bisognosi è un atto di carità e non un dovere umano, dove con un ora da santi si eliminano giorni da diavoli, dove "tu hai ragione ma io non ho torto", dove i tuoi sogni equivalgono a una chimera, dove si è contenti di partire e felici di tornare, dove la mamma è sempre la mamma - anche troppo -, dove la pasta non si tocca, la pizza non si tocca, il pallone non si tocca e il resto prendiamolo in culo, dove lavoriamo come bestie per lo stipendio che poi il padrone ci ruba lasciandoci le briciole e pretendendo un grazie sottomesso, dove siamo dei Fantozzi ma ci sentiamo Superman, dove si vuole cambiare ma si prendono sempre tagliatelle al ragù, carne e patate arrosto, dove è più semplice parlare piuttosto che agire.
Una società vittimista, fatalista e nostalgica. Una società che si stava meglio quando si stava peggio.
FiR
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