Il sole è morto. Il sole è rinato. Tutto è accaduto questa notte, la più lunga dell'anno, quando, dopo mesi di declino, il sole è stato raggiunto e sconfitto dall'oscurità. Ma nulla è perduto. Da questa apparente resa, il sole rinasce più forte e con lo spirito di rivalsa che lo porterà a riconquistarsi il suo trono.
Mentre l'anno volge al termine, i giorni si fanno sempre più corti fino a giungere alla notte più lunga dell'anno: il solstizio d'inverno. Da oggi le giornate ricominceranno ad allungarsi gradualmente.
Questo fenomeno astronomico è da sempre stato visto come una rinascita del sole. I popoli pagani del nord avevano Yule, mentre i romani avevano il Sol Invictus.
Con la crescita e la diffusione sempre più estesa del cristianesimo, queste festività sono state assorbite nel nuovo culto, mantenendo, tuttavia, alcune caratteristiche che sono sopravvissute fino ad oggi.
Fu il papa Giulio I (337-352) che fissò la data del Natale al 25 dicembre per creare una celebrazione alternativa a quella pagana della rinascita del sole. Quando i missionari cominciarono la conversione dei popoli germanici, finirono per acquisire alcuni aspetti tradizionali delle loro feste, come ad esempio l'utilizzo decorativo del vischio, dell'agrifoglio e dell'albero di natale. L'albero sempreverde è un chiaro simbolo della persistenza della vita anche nell'oscurità e il freddo invernale. Era inoltre un simbolo fallico, di fertilità e abbondanza. Addobbarlo, quindi, prendeva i connotati di un rito casalingo che portava fortuna e abbondanza alla famiglia.
In Italia, tale tradizione, arriva nel 1800 quando la regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un salone del Quirinale. L'idea piacque, così l'usanza si diffuse veloce in tutto il territorio.
Possa il nuovo sole portarvi fortuna e prosperità.
Frank
Nessun commento:
Posta un commento