"Perché il mondo non è così tanto misero da indurci a cercarne ancora uno al di fuori di lui?"
Questa frase è tratta da "Iperione" di Friedrich Hölderlin, uno dei maggiori poeti tedeschi. Questo passo mi ha letteralmente aperto la mente, mi ha fatto pensare - non ci avevo mai pensato.
Non sono un tipo religioso, quindi non credo nell'Aldilà o a qualche vita Oltre. Tuttavia, essendo un essere curioso, mi sono spesso domandato perché le persone credessero in una vita dopo la morte.
E così, inaspettatamente, mi giunge la risposta. Il mondo in cui viviamo è talmente orribile e misero da costringerci a credere che dopo la morte ce ne sia uno migliore.
L'autore continua facendo un analisi tanto breve quanto incisiva, sul rapporto tra Dio e il creato. Scrive:
"Se la splendida natura è figlia di un padre, non è il cuore della figlia anche il cuore di lui? Quanto è in lei di più intimo non è lui stesso? - ora invece si riferisce all'uomo - Ma posseggo io ciò? Lo conosco? Mi pare di vederlo, ma poi mi spavento come se fosse la mia stessa figura quello che ho veduto."
Iperione cerca il Dio creatore di tutto, e gli sembra di scorgerlo; ma realizza che quello che vede non è altro che una proiezione di se stesso. Non c'è nulla Oltre.
Voglio precisare che questa è una mia opinione. Ho appena iniziato la lettura dell'Iperione. Le citazioni fatte sono state liberamente interpretate da
Frank il Rosso.
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