venerdì 20 maggio 2016

La morte del libro

Siamo circondati la linee invisibili. Collegamenti incorporei che uniscono due persone distanti mezzo mondo l’una dall’altra. Collegamenti che dividono due persone distanti qualche metro l’una dall’altra. Ok, sono d’accordo con voi. “Questa storia l’abbiamo già sentita. Ce lo dicono tutti i giorni, ma in fondo questi nuovi mezzi hanno una loro utilità”. Ma lasciatemi effettuare questa elegia per un grande amico scomparso dalle nostre vite.

      La morte del Libro.
Ci si aspetterebbe che da un paese dove l’alfabetizzazione è quasi totale, anche se rimangono sacche di resistenza qui e là, si legga un numero di libri spropositato. Una realtà che vivono in molti altri paesi: ma non il nostro.
Il libro è sostituito con “l’informazione” via etere. Ma non parlo sono di notizie. Sono in calo anche i romanzi, quelle letture fatte per divagare la mente e intrattenere il lettore. Quelle storie di fantasia piene di personaggi coinvolgenti e dalle storie appassionanti. Perfino quelle letture sono in estinzione. Perché? Perché forse serve del tempo che non abbiamo per leggere e distrarci. Ma tale affermazione è vera? Quanto tempo viene sprecato nella visione di programmi quantomeno discutibili o in altre faccende nelle quali non voglio entrare in merito?
Voglio prendere come esempio, per poter spiegare efficacemente il mio punto di vista, la differenza tra un film e il corrispettivo romanzo.
Chiunque sentirete, forse perfino voi stessi, siete concordi con il fatto che il libro è quasi sempre migliore del film. Ma allora perché il libro viene letto così poco, mentre il film è campione d’incassi? La risposta è semplice. Il film dura di meno, richiede uno sforzo minore per essere compreso e non devo immaginarmi nulla poiché ne vedo le immagini.
Potrebbe essere semplicistico da parte mia fare tali affermazioni, e forse lo sono in effetti, ma al momento non mi viene nulla di meglio. Il libro ha un suo tempo di lettura, richiede uno sforzo di memoria per ricollegare eventi letti magari qualche giorno prima e vuole una certa immaginazione per permettere al lettore di immergersi completamente nella lettura. “Non mi sembra nulla di impossibile” osserverete, ma è quello che la maggior parte degli italiani evita di fare con molta cura.
Accade molto più spesso che da un film si passi a leggerne il libro piuttosto che non il contrario. Non critico il potere d’intrattenimento cinematografico e simili, ma vorrei che si spegnesse di più la televisione per far funzionare il cervello su un libro.
Tutto questo papocchio di parole serve per farvi riflettere su quanto siamo invischiati in questa ragnatela assurda. Come si preferisce il film al libro, così si preferisce il telegiornale al quotidiano, le notizie su internet ai saggi specifici o alle riviste di settore, ecc. Un dottore non fa la diagnosi digitando sul motore di ricerca i sintomi che presentate, ma ha studiato su dei manuali specialistici ed è in grado di formulare un ipotesi sulla causa dei vostri malanni. Un esempio stupido, lo ammeto, ma è questo il punto che discuto. Non cerchiamo più informazioni parziali e frammentarie su internet, leggiamo! La lettura è impegnativa, ma diciamo no alla pigrizia, spegniamo il televisore o chi per lui e prendiamo un libro in mano. Vi garantisco che non ve ne pentirete.
Mi sono dilungato troppo. Se il concetto non fosse chiaro, ci ritornerò sperando di essere più chiaro.

Vi invito a riflettere. Nessuno è giustificato o esente da colpe. Ogni volta che si spreca tempo guardando la tv (o similmente) un libro muore.


Frank

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