Sono cattolico e non praticante. Cosa significa questa frase? L'essere cattolico ti inserisce in un gruppo cultuale distinto, con i suoi rituali, preghiere e credenze. Non praticante significa che non applichi nella pratica ciò che professi con la fede, o la parola se vogliamo. Non vi sembra un controsenso? A me sì. Ma provare a snocciolare questo "non praticante".
Potrebbe significare che la fede c'è ma i rituali pratici, come la messa, l'eucarestia, i sacramenti, il rispetto delle regole religiose in genere non sono rispettati. Ogni fede ha la sua manifestazione sensibile, fosse anche solo portare il crocifisso addosso, ad esempio. Ma non seguire le regole che la stessa religione impone, non è come violare un patto sacro con Dio? Considerando che molte di queste regole sono state messe dalla Chiesa, fatta notoriamente da uomini, direi di no. Perciò saltare una messa o una preghiera non fa di te un cattivo cristiano.
Non praticante potrebbe stare a indicare la violazione dei 10 comandamenti. Qui la questione si fa più complessa. I comandamenti non li hanno messi gli uomini ma sono stati dettati da Dio a Mosè, quindi è letteralmente la Parola Divina. Se credi in Dio non puoi infrangere i 10 comandamenti, o almeno prova a non infrangerli: considerando che la bestemmia è offendere letteralmente Dio, spero per molti che non se la prenda sul personale altrimenti ci vuole un Inferno più grande. Siamo umani, e tali restiamo per tutta la vita nonostante i percorsi ascetici che intraprendiamo. I comandamenti sono delle norme civili che occorrevano al popolo giudeo dopo la liberazione dalla schiavitù. Quindi mettiamo che una possibilità del 50% che tu sia un cattivo cristiano perché in duemila e anni le cose cambiano.
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Charlton Heston è Mosè ne 'I dieci comandamenti' |
Se per non praticante intendi 'colui che viola i precetti di Gesù' allora ho delle brutte notizie per te. Gesù è stato molto chiaro e il suo messaggio, giunto a noi con i vangeli, non può essere frainteso: porgi l'altra guancia; chi è senza peccato scagli la prima pietra; se combatti con una spada, sarai ucciso da una spada; se non ami il fratello che vedi, come puoi amare Dio che non vedi?. Ma soprattutto:
"Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro" (Luca 6,31)
"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13,34)
Non sono un credente, ma ammiro immensamente la filosofia di Gesù. E seguirla come filosofia significa accettare la propria condizione umana e tentare, nonostante la propria fallacia, di arrivare alla perfezione del maestro. Vedo molti sedicenti fedeli che giustificano le loro azioni con la propria umanità e, come scusa rafforzante, dicono: " lui era Gesù", come se fosse inutile seguire il suo esempio perché irraggiungibile. Se per non praticante, dunque, si intende non provare neanche a seguire la strada che Gesù, il Salvatore, ha indicato allora, con un pizzico di onestà intellettuale, puoi anche smettere di dirti cattolico.
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Ricostruzione del volto di Gesù dell'artista olandese Bas Uterwijk |
Si deve tendere al meglio, altrimenti a che servono gli esempi?
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